Il Sogno di Empedocle, installazione ambientale del maestro Emilio Isgrò, segna l’ingresso al Parco. Da qui, una passeggiata conduce a diverse terrazze, ospitanti numerose famiglie botaniche.
Si attraversa quella delle Xanthorrhoeaceae, Asparagaceae e Liliaceae, con diverse specie di Aloe e Dasylirion: la terrazza è contraddistinta dalla presenza di Xanthorrhoea johnsonii (pianta originaria dell’Australia) e di Moringa oleifera (originaria dell’Asia, considerata il superfood del futuro).
Si prosegue nella terrazza delle Cactacee e delle Succulente, dove alti Trichocereus pasacana svettano accanto a gruppi di Agavi ed Echinocactus grusonii, e in quella dei Diamanti – così chiamata per la rarità delle specie presenti, come la Zamia furfuracea, la Macrozamia moorei e gli esemplari di Encephalartos, genere di cicadi fossili della famiglia delle Zamiaceae. Alla fine della discesa si schiude l’Amity’s Terrace che fa vivere al visitatore il fascino di un’oasi nel deserto: la sua fontana a forma di stella a dieci punte è ombreggiata da splendidi esemplari di Bismarckia nobilis, Howea forsteriana, Archontophoenix, alexandrae, Jubaea chilensis e Arenga engleri. Accanto, si possono apprezzare grandi alberi dai tronchi enormi, come i Brachychiton rupestris e i Ceiba chodatii, appartenenti alla famiglia Malvaceae. Presentano un fusto tondeggiante che ricorda una botte e proprio per questo sono soprannominati “l’albero bottiglia del Queensland”.
Il percorso continua nella terrazza dedicata agli agrumi. Inaugurata nell’ottobre del 2022, ospita in particolare alcune varietà settecentesche appartenenti al progetto di salvaguardia degli agrumi antichi nato in collaborazione con FAI – Giardino della Kolymbethra e con l’Orto Botanico del Sistema Museale dell’Università di Palermo. Insieme agli agrumi è possibile ammirare l’opera dell’artista Adrian Paci: un mosaico di 140 mq in marmo e pietra lavica chiamato Compito #1.